CONFLITTO DI TERRITORIO (2): GENITORI E FIGLI.

05.04.2020



Pochi giorni fa un gran polverone è stato sollevato a proposito della circolare del Viminale in merito alle passeggiate con i bambini durante questo periodo di quarantena. Senza entrare nel dettaglio e nelle polemiche politiche conseguitene credo che la problematica di tenere i propri figli in casa, magari mentre si cerca di lavorare in remoto, sia reale e che molte siano le famiglie che la stanno affrontando.

È difficile fare un discorso generale perché naturalmente tante sono le variabili: l’età dei figli, genitori che lavorano o meno da casa, il tipo di lavoro che fanno, lo spazio a disposizione (può sembrare banale perché stiamo parlando di Feng Shui ma, sia in termini di quantità che di qualità, risulta essere fondamentale), la possibilità di avere un giardino privato o no in cui i bimbi possono sfogarsi durante queste giornate di sole e fisicamente stancarsi e quindi dormire anche bene, la convivenza con altri nuclei familiari (nonni, zii,…) che possono dare una mano in casa e così via.
Probabilmente la situazione più complessa è quando si hanno bimbi piccoli a cui è difficile far capire razionalmente il perché non si può uscire e come mai tutta la routine quotidiana è saltata ed andata a farsi benedire. Già con quelli in età scolare la situazione forse è più semplice, almeno per quella metà della giornata in cui sono occupati con le lezioni online. anche se lì potrebbero sorgere altre difficoltà: hanno tutti un computer da lasciare a disposizione di figlio/i? Lo sanno usare autonomamente? Quanto i genitori dovranno star loro dietro per lo svolgimento dei compiti in questa nuova modalità? Tralasciando queste grane pratiche a cui il Feng Shui, ahimè, non può dare grande risposta vediamo come si può cercare di alleggerire la tensione che in casa inevitabilmente si sarà creata in questo periodo.

Se si riflette su cosa si è perso si vedrà che, oltre alla libertà di movimento che aiuta i più piccoli (ma non solo) a scaricare le tante energie che hanno, è venuta a mancare la nostra/loro routine quotidiana: portare i figli a scuola, il tempo scandito dalle lezioni/gioco (per i più piccoli), le attività pomeridiane che magari spesso li tenevano anche fuori casa, la stanchezza della fine di una giornata “piena” di movimento e di esperienze. Insomma quel sottile equilibrio dato dalla normale vita di tutti i giorni.
E forse è da lì che si potrebbe iniziare.
a) Cercando di darsi degli orari quanto più precisi possibili per noi e loro: se si lavora si dovrà stare attenti a non andare oltre le ore lavorative canoniche (è molto facile infatti farsi prendere la mano in casa, è più facile distrarsi e di conseguenza, causa sensi di colpa, stare ancora dopo le sei davanti allo schermo di un computer), se i bimbi hanno degli intervalli tra le lezioni cercare di far quadrare anche le nostre pause con quelli.
b) Mantenere, come nel caso delle coppie, dei territori ben separati, per i diversi membri della famiglia in precisi momenti della giornata e per funzioni differenti: ambienti per il lavoro (il vostro), per lo studio (il loro), dove non ci si disturberà a vicenda. L’invadenza per entrambi, ora più che mai, non avendo più gli spazi mentali e fisici a disposizione all’esterno delle nostre mura domestiche, potrebbe essere fonte di grande scontro.
Soprattutto se sopra una certa età è importante che il bambino incominci proprio a sviluppare quel bisogno di indipendenza e di controllo del territorio di cui si parlava nell’articolo precedente a proposito dell’adulto (Problemi di territorio (1): coppia e smart working, 02/04/2020). Se vostro figlio ha la sua camera non entrate ogni dieci minuti, rispettate la sua autonomia ed il suo territorio appunto. Tenete presente poi che in questo periodo, vedendovi 16 ore al giorno sentirà il bisogno di staccarsi da voi un po’ di più, e voi da lui. Sarebbe più che naturale. Non insistete perché la stanza sia messa in ordine ogni volta che ci passate davanti, lasciate che si prenda i suoi spazi e ne sperimenti l’uso. Soprattutto adesso che, più che mai, ha bisogno anche di una valvola di sfogo.
c) Creare degli spazi aperti per il dialogo e la condivisione quanto più accoglienti possibile. Se gli spazi privati sono “liberi”, quelli condivisi diventano luoghi di collaborazione e contatto.
Il soggiorno e la sala da pranzo/cucina sono in genere i luoghi dove si trascorre più tempo insieme in famiglia. Qui cercate di eliminare oggetti e colori di disturbo che potrebbero aumentare lo stato di agitazione. Per esempio, se vi sono grandi macchie di colore rosso sulle pareti in queste aree della casa e vi accorgete che facilmente in queste stanze si accendono forti discussioni, certamente è un buon momento per eliminarle. Se si può, tinteggiando le pareti con toni più pacati oppure introducendo altri colori ed oggetti più calmanti come quadri, tende, tessuti, arazzi, tappeti, cuscini dai colori più neutri e morbidi, ecru, panna, beige, marroni chiari, grigi caldi. Infatti il rosso, colore di fuoco per eccellenza (in riferimento ai 5 elementi: acqua, legno, fuoco, terra, metallo) è il colore dell’estroversione, aiuta certamente la comunicazione con gli altri ma se è in eccesso può fa arrivare a stati di eccitazione e rabbia, tali da essere poi difficilmente controllabili. Tra rosso e rosa per esempio il rosa, anch’esso colore di fuoco, sicuramente rappresenta una variante molto meno “pericolosa”.
Al contrario, i colori di terra (beige, marroni, etc …) sono colori che danno equilibrio e stimolano la calma, aiutano a sentirsi al sicuro e quindi ad abbassare le difese e di conseguenza l‘aggressività.
Rimuovete anche oggetti troppo spigolosi o appuntiti, tanto più se sono collezioni o immagini di armi (da taglio per esempio ma non esclusivamente solo quelle). Anche quelli potrebbero rimandare ad informazioni belliche, ed arrivare al nostro io interiore suggerendo inconsciamente immagini di battaglie e contrasti che non aiutano sicuramente il dialogo pacifico. Anche alcune piante succulente possono dare queste tipo di informazioni, soprattutto se provviste di spine ed aculei in evidenza o foglie appuntite.

Certamente la vita di ognuno di noi ed ogni membro della nostra famiglia sono più complessi di come è stato descritto sopra e tra il dire ed il fare c’è di mezzo proprio tutta questa complessità. Penso però che valga la pena fare un tentativo per vedere se, applicando qualcuno di questi consigli, dove possibile, la nostra vita riesce ad acquistare una punta di serenità in più.
Lockdown, how we feel inside our houses. How feng shui can help

Conflitto di territorio (1): coppia e smart working

Conflitto di territorio (2): genitori e figli

Conflitti di territorio (3): Dr Jekyll e Mr Hyde

... E se questo periodo portasse con se la necessità di un cambiamento anche all'interno delle nostre case (oltre che nelle nostre vite) ?!?


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