CONFLITTO DI TERRITORIO (1): COPPIA E SMART WORKING.

02.04.2020



Qualche settimana fa, all’inizio del nostro isolamento, mi è capitato di parlare con una persona che, un po’ sbuffante, mi diceva che si, nonostante tutto stava bene ma con molta difficoltà riusciva a lavorare da casa con la giusta tranquillità. Si trovava nella nuova condizione di dover condividere lo spazio di lavoro con la sua compagna e ricevere e gestire call in contemporanea stava diventando parecchio problematico.

Capita per le consulenze, di dover consigliare degli interventi relativi al conflitto di territorio. Spesso , non esclusivamente ma anche, le tensioni tra partner sono legate a questo. Se entrambi, magari condividendo un unico studio, lavorano in casa non è inusuale consigliare la ricerca di uno spazio lavorativo fuori dall’abitazione. Stesso suggerimento può arrivare se anche uno solo ha l’ufficio in casa ma l’abitazione non ha le dimensioni e lo spazio adatto affinché la sua gestione possa essere ottimale.
La nascita di conflitti è naturale in questi casi, qualsiasi individuo adulto (non solo nella specie umana ma in gran parte del regno animale, quindi si parla di necessità istintive molto forti) ha bisogno di poter esercitare un certo controllo sul proprio territorio. Quanto più questo è facile da tenere sott’occhio e da tenere sotto sorveglianza, quanto più il nostro io interiore è rilassato e riesce a focalizzare la sua attenzione sulle attività svolte senza spendere ulteriori “inutili” energie cercando di dominare stress e deconcentrazione.
Se questo territorio è occupato, anche solo in parte, da un altro individuo, non si riesce più ad avere completamente una lucida capacità di gestione dello stesso. L’altro rappresenta una nuova entità, per altro indipendente, al di fuori dal nostro controllo appunto, che si muove in una nostra area privata creando un ulteriore elemento di disturbo che incrementerà, anche involontariamente, la capacità di distrazione in un momento in cui la nostra attenzione dovrebbe essere perfettamente concentrata solo sulla nostra attività lavorativa. Facile capire come questo possa portare nervosismo e frustrazione in un lasso di tempo non troppo lungo.
È importante saper separare le funzioni, anche se siamo esseri sociali non vuol dire che non abbiamo bisogno di avere i nostri spazi privati. Se è naturale incontrarsi e chiacchierare intorno ad un tavolo, che sia durante un pranzo in famiglia o dietro un bicchiere di vino durante una serata tra amici, non è normale spendere 24/7 a stretto contatto con altre persone.

Cercate, dunque, in questi giorni che siete costretti a condividere spazi non progettati per il lavoro da casa e la condivisione di più persone, a crearvi, dove potete, degli ambienti adatti.
Se riuscite lavorate in stanze diverse, fatelo, per quanto possibile separando gli ambienti dedicati al lavoro da quelli dedicati alla vita di famiglia.
Se non vi è possibile usare camere diverse provate a definire molto chiaramente quale sia lo spazio di uno e lo spazio dell’altro. Se potete create un filtro visivo (idealmente anche acustico) tra le due postazioni. Avendone la possibilità programmate insieme un piccolo calendario giornaliero, che vi permetta di fare pausa insieme, per un caffè o per pranzo, e che vi consenta di non sovrapporre le vostre telefonate, in maniera tale da non disturbarvi l’un l’altro. Rispettate lo spazio e i tempi dell’altra persona, fate rispettare i vostri.
Vedrete che poi sarà anche più piacevole “trovarsi” a fine giornata.

È un periodo difficile ma è importante ricordare che avendolo potuto scegliere, ciascuno di noi avrebbe volentieri fatto a meno di questa forzata clausura. Inutile colpevolizzare la persona che ci sta accanto (sia il nostro partner o il coinquilino o nostro fratello), stiamo tutti affrontando una situazione particolare e l’unica cosa che si può fare è cercare di attraversarla senza perdere lucidità. Avere pazienza ed aspettare che il mare si plachi.
Lockdown, how we feel inside our houses. How feng shui can help

Conflitto di territorio (1): coppia e smart working

Conflitto di territorio (2): genitori e figli

Conflitti di territorio (3): Dr Jekyll e Mr Hyde

... E se questo periodo portasse con se la necessità di un cambiamento anche all'interno delle nostre case (oltre che nelle nostre vite) ?!?


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